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“Mi mancherai”: Fiorella Mannoia, il toccante saluto dell’artista

Fiorella Mannoia all’Arena di Verona, screenshot da Rai 1

La nota cantante Fiorella Mannoia ha pubblicato un addio su Instagram straziante, un messaggio che avverte d’un abbandono profondo. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.

Un addio non dev’essere per forza ad una ‘persona’; ad esempio a un amante, un parente, un figlio. Si può anche abbandonare una terra, un luogo, uno stato. L’importante sono i sentimenti ad essa connessi.

Questo senza dubbio è stato il caso di Fiorella Mannoia, la quale ha pubblicato su Instagram una foto ‘d’artista’. La fotografia la ritraeva in abiti estivi, durante una calda sera d’estate; il muro a cui si appoggiava, colorato di verde, la semplice casa di fattura latina alle spalle, lo stesso abbigliamento; tutto lasciava indovinare un’ambientazione sudamericana. E infatti la Mannoia ha accompagnato la foto col sottotitolo ‘Salvador, mi mancherai‘.

La Mannoia e il marito hanno infatti scelto il Brasile come nuova destinazione per le proprie vacanze, un mese addietro; la coppia si è recata infatti in Sudamerica per una vacanza romantica. Ma qui hanno incontrato a sorpresa Simone Cristicchi e Amara, in trasferta per il progetto ‘Torneremo ancora – concerto mistico per Battiato‘.

Il legame però della Mannoia però con il Brasile non si limita alle vacanze, perchè in passato più volte ha collaborato col popolo sudamericano, evidenziane virtù (umani) e problemi (infrastrutturali). In particolare la cantante si era fatta accompagnare nel 2012 per il lancio del disco ‘Sud’ da un gruppo di giovani brasiliani. Ma chi erano?

Il projecto Axé, quel laboratorio di creatività oasi di luce a Salvador

Si trattava di artisti che erano stati tolti da una vita di stenti ed emarginazione grazie ai propri talenti nel campo della musica e della danza, tramite il cosiddetto ‘Projecto axé’. Si tratta di un laboratorio di creatività e di formazione che opera da vent’anni a Salvador De Bahia.

Fiorella Mannoia a San Salvador, fonte Instagram

Il suo inventore è – non a caso – un italiano, di nome Cesare de Florio La Rocca. Nato a Firenze, aveva visitato il paese come turista, salvo poi innamorarsene. Da allora è stato artefice di molteplici iniziative umanitarie, alle quali la Mannoia non è rimasta indifferente.

Il progetto cerca di indirizzare la gioventù povera locale verso lavori dignitosi e remunerati, strappandoli dai giri della malavita e della droga; si va dalla danza, alla capoeira, alla musica, al canto, alla pittura, alla scultura, al teatro. Il minimo comune denominatore è sempre uno solo, ovvero l’arte. Non sorprende che la Mannoia ne sia rimasta colpita.