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Eleonora Daniele, il dramma dell’intervento: “Nuovamente in sala operatoria”

Eleonora Daniele per Porta a Porta, screenshot

Eleonora Daniele ha confessato una dolorosa vicenda vissuta in ospedale, un ‘trauma’ medico. Scopriamolo insieme. 

Può una madre non amare sua figlia? Questo è senza dubbio il caso di Eleonora Daniele e della figlia Carlotta. La piccina compirà infatti a breve tre anni ed è tutta sua madre.

La Daniele, dalle pagine di Gente, l’ha addirittura definita ‘Un dono del cielo’. Una benedizione inaspettata ottenuta grazie alla relazione con Giulio Tassoni che ne ha largamente beneficiato. La stessa Daniele confessa di essersi ammorbidita, di essere molto cambiata: “Ero più dura, ma ora mi sono ammorbidita, plano più leggera sulle cose…

Eleonora Daniele era in ogni caso in dubbio se avere un figlio, perché aveva avuto nel passato l’esperienza negativa e altamente disturbante dell’avere il fratello autistico, morto proprio nel 2015. E com’è noto l’autismo può trasmettersi in famiglia, perpetuarsi anche ai figli, quale tara genetica. Tutt’oggi la Daniele nutre forti dubbi a questo proposito: “Per questo vi dico che con la mia storia, con la mia razionalità, decidere seppure tardi di avere un bimbo è stata la più lucida e nel contempo straordinaria follia della mia vita…

Fortunatamente questo non sembra essere il caso di Carlotta che sembra una bambina sveglia e intelligente. Adesso la Daniele già pensa se avere o meno un secondo figlio, sebbene, citando le sue parole, non vi è ‘accanimento’, non vi è assolutamente alcuna fretta. Intanto l’impegno maggiore è rivolto a proteggere Carlotta.

La traumatica nascita di Carlotta: scene drammatiche

La nascita della figlia, per Eleonora Daniele, non fu in ogni caso un affare facile: nessun parto indolore, nessun rapido decorso, nessun aiuto esterno. La nascita della primogenita fu invece un lungo travaglio, un affare singolarmente doloroso.

Eleonora Daniele a Storie Italiane, screenshot

Lo ha rievocato la stessa Daniela, raccontando per ‘Gente’ la vicenda ospedaliera.
In quel periodo mi sentivo invincibile – ha ricordato – Poi è arrivata lei [Carlotta, la figlia n.d.r.] ed ero piena d’amore, ma nel contempo più fragile“.

Come mai? Bisogna sapere infatti che “Carlotta è nata con il cesareo“. Un’operazione rivelatasi tanto indelicata, quanto pesante: “Dopo poco mi si sono riaperti i punti e mi hanno portata nuovamente in sala operatoria: e allora mi hanno riaperta e richiusa. È stato uno shock. La ripresa è stata molto più complicata, ma mi bastava tenere lei tra le braccia per vanificare ogni sofferenza“. Difficile immaginare un ricordo più dolce e insieme più doloroso.