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Rai, il pubblico assiste alla tragedia: l’atroce morte ha sconvolto milioni di persone

Rai, fonte Facebook

La sua vita è stata ricordata nelle ultime settimane attraverso una fiction che ne ripercorre i tratti salienti, ma che allo stesso tempo svela alcuni dettagli che hanno sconvolto ogni telespettatore. Nessuno si aspettava che avesse fatto per esempio una fine così brutale. 

Chiunque era a conoscenza del suo tragico destino, ma nessuno si aspettava che sarebbe successo in questo modo. Assistere alla sua morte è stato qualcosa di particolarmente atroce, che ha sconvolto chiunque.

In queste ultime settimane è andata in onda la fiction “Il nostro generale“, che ripercorre la vita del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, l’uomo che come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ha sacrificato sé stesso nella lotta contro la mafia.

Chi conosce la sua storia, sa purtroppo della tragica fine che ha fatto il generale, che all’interno della serie è interpretato in modo egregio da Sergio Castellitto, ma non tutti sono a conoscenza di alcuni dettagli che si nascondono dietro alla sua scomparsa.

A svelarli sono stati innanzitutto le anticipazioni della quarta e ultima puntata della serie e poi l’episodio stesso. Sono stati talmente sconcertanti che hanno sconvolto milioni di spettatori. La sua è stata davvero una brutta fine.

Abbandonato a una terribile fine

Oggi la figura del generale è stimata da chiunque, ma c’è da dire che ai suoi tempi, le cose andavano in modo diverso. Secondo i racconti di sua figlia Rita Dalla Chiesa, negli ultimi anni della sua vita, suo padre Carlo Alberto era stato abbandonato a sè stesso da chiunque, perfino dalla prefettura.

Sergio Castellitto nei panni di Carlo Alberto Dalla Chiesa, fonte Facebook

Era stato allontanato dai suoi vari incarichi, poichè nel frattempo gli era stata proposta una promozione che sembrava essere piuttosto appagante, che in realtà però si era rivelata solamente un pretesto per tenerlo lontano dai suoi incarichi. Tutto questo perchè preso da un momento di debolezza, il generale si era iscritto al P2. Da allora quindi ogni scusa era buona per infangarlo.

Dall’altro lato i membri delle Brigate Rosse continuavano a distruggere vite e a pianificare le loro vendette nei confronti dei pentiti. Tuttavia si trattava di un gruppo di persone che era destinato a frantumarsi nel breve periodo a causa del numero crescente di pentiti che andavano continuamente a confessare i loro atti a chi di dovere. Tra questi c’è stato anche Patrizio Peci, un pentito al quale è stato ucciso il fratello per mano delle Brigate Rosse. Il suo decesso è stato davvero straziante.